C’erano anche don Pierluigi Codazzi e Alessio Antonioli, a rappresentanza di Caritas Cremonese, nella mattinata di sabato 26 giugno all’udienza con Papa Francesco nell’Aula Paolo VI del Vaticano. L’occasione è stato il 50° anniversario della fondazione di Caritas Italiana.
Dopo un momento di fraternità, testimonianze e riflessioni, con focus sul percorso biennale realizzato in vista del 50° di Caritas Italiana, le parole del Papa ai rappresentanti delle 218 Caritas diocesane e di Caritas Italiana. “Contro il virus del pessimismo, immunizzatevi condividendo la gioia di essere una grande famiglia“, ha evidenziato il Papa, aggiungendo: “Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranze”.
«Non è stata solo una celebrazione rivolta al passato dei 50 anni di Caritas Italiana», ha sottolineato don Codazzi al termine dell’udienza, che ha fatto seguito al momento di preghiera tenutosi venerdì pomeriggio nella basilica di San Paolo fuori le Mura. «Il Papa è partito dagli ultimi come punto di partenza per guardare al futuro, anche invitando a ripensare ai modi e agli stili di vivere la carità. Abbiamo una storia di 50 anni come Caritas, ma la carità è vissuta dalla Chiesa da sempre: il tema della carità insieme al tema educativo possono essere proposti con una nuova creatività non solo alla Chiesa ma anche al mondo tenendo presente come punto di partenza gli ultimi e la giustizia».
Le tre vie per la Caritas e per la carità? “Partire dagli ultimi, custodire lo stile del Vangelo, sviluppare la creatività”.