L’Associazione Drum Bun di Cremona è una delle esperienze di servizio nel mondo, sostenute dalla nostra Caritas cremonese. Quest’estate, dopo due anni di sosta dovuta alla pandemia, una delegazione dell’Associazione ha fatto una bella esperienza di incontro, condivisione e scambio con realtà e persone tra Torino e Ventimiglia. “Dopo anni di stop – la dichiarazione del nostro Direttore Pierluigi Codazzi che ha accolto i giovani ‘drumbunners’ al ritorno – un bel gruppo di ragazzi si è rimesso in viaggio per incontrare, conoscere e condividere. Un’esperienza che dice ancora una volta quanto sia importante coltivare, accompagnare e supportare i nostri giovani impegnati in attività di volontariato e servizio nelle parti povere del territorio, dell’Italia e del mondo”.
Ecco qui il racconto dell’esperienza da parte di Andrea Bergonzi della Drum Bun, pubblicato sul sito della Diocesi di Cremona (leggi l’articolo qui).
14 giovani tra esperienze e testimonianze di servizio e carità a Torino e Ventimiglia
Ci sono momenti in cui è necessario fare un bilancio del proprio percorso, ancor più quando occorre raccogliere il patrimonio della propria identità e rilanciarla nel presente e per il futuro: la pandemia, sotto questo punto di vista, è stata violentemente e forzatamente illuminante, poiché ha imposto limiti – fino a due anni fa – imprevedibili ed inimmaginabili, con cui oggi fare i conti.
Ecco dunque che anche Drum Bun, un’associazione con oltre vent’anni di storia di viaggi di volontariato in Italia e all’estero (tra Romania ed Albania), trovandosi per un lungo periodo impossibilitata a rispondere alla sua prima vocazione e missione, si è trovata costretta a ripensarsi. La risposta del servizio sul territorio, in termini animativi ed educativi e di aiuto alla rete di solidarietà locale è stata entusiastica e partecipata, ma ha acceso contestualmente il desiderio forte di immaginare nuove proposte per il bene comune anche a km0.
Da qui l’intuizione che ha ispirato l’iniziativa estiva “Zaino in spalla”: un viaggio per osservare, ascoltare, ispirarsi e tessere nuove relazioni.
Due le tappe principali del cammino di quattro giorni che ha impegnato un gruppo di giovani volontari dell’associazione cremonese nell’ultima settimana di luglio: Torino e Ventimiglia.
Primo step: l’incontro, presso l’Arsenale della Pace del SERMIG di Torino, con alcuni membri della Fraternità della Speranza, tra i quali il fondatore Ernesto Olivero, l’attuale presidente Rosanna Tabasso e il sacerdote cremonese don Marco Vitale; a seguire, nella splendida cornice del Parco del Valentino, lo scambio di prospettive con Riccardo d’Agostino dell’associazione ASAI di Torino, da anni impegnata in progetti di inclusione sociale a 360°.
La tappa piemontese si è poi conclusa con un dialogo aperto sul tema delle povertà digitali e sulle sinergie del territorio dedicate ai giovani con don Luca Peyron, responsabile della pastorale universitaria e dell’Apostolato Digitale di Torino, Ivan Brombeis, vicedirettore di Caritas Torino, e Salvatore Lanzafame, membro della Fondazione Carlo Acutis. A seguire e coronare la serie di incontri una mattinata di servizio, presso una struttura di prima accoglienza di Caritas di Ventimiglia, con Eugenia Genovese di Save The Children.
Testimonianze e servizi, ma anche momenti informali e di condivisione interna, in un’ottica di consolidamento e rafforzamento del gruppo. Il collettivo, composto da 14 membri, partito nella mattinata di giovedì 28 Luglio è tornato nel tardo pomeriggio di domenica 31, reduce da quattro giorni sicuramente impegnativi ma densi di spunti, sogni e progetti che verranno discussi e concretizzati in proposte proattive per il territorio cremonese.