Si popola il nostro complesso di housing sociale di via Martiri di Sclemo. Al civico 5, continua a pieno regime l’attività di Casa San Facio, la casa per gli studenti universitari fuori sede, gestita dalla nostra Caritas cremonese, interamente riqualificata e inaugurata un anno fa. Se lo scorso anno accademico nei 9 appartamenti della struttura alloggiavano 18 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo, quest’anno il numero dei residenti aumenta di una unità. 9 studentesse e 10 studenti, suddivisi in cinque appartamenti maschili e quattro femminili, abitano ad oggi Casa San Facio. Di questi, 8 sono residenti dello scorso anno che hanno confermato l’affitto (altri 10 hanno interrotto per cessazione del percorso di studi o per cambio di sede universitaria). Tra i 19 residenti, 3 sono stranieri (1 arriva dal Cile e 2 provengono dalla Germania). Tra gli italiani sono tante le regioni rappresentate: Lombardia, Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia, Emilia Romagna, Puglia e Veneto. C’è chi frequenta la Facoltà di Musicologia dell’Università di Pavia, chi è iscritto al Politecnico e chi studia all’Università Cattolica. Alcuni studiano alla magistrale Agricultural and food economics dell’Università Cattolica, altri alla magistrale Agricultural engineering del Politecnico. Quest’anno l’età media si è abbassata: la maggior parte degli abitanti di Casa San Facio è under30. E allora, diventa ancora più importante l’attività che come Caritas cremonese continuiamo a promuovere di incontro, socializzazione ed integrazione nel tessuto cittadino. “In generale – commenta Andrea Cariani, operatore di Caritas cremonese che segue il complesso di via Martiri di Sclemo – gli universitari sono ben organizzati rispetto al loro inserimento nella vita studentesca e cittadina. Noi continuiamo una volta al mese a fare loro una proposta animativa, anche cogliendo i loro suggerimenti, e devo dire che viene colta sempre con entusiasmo”.
Accanto a Casa San Facio, si è popolato anche il comunicante Civico 7. Qui abitano alcuni medici specializzandi che stanno completando la propria formazione presso l’Asst di Cremona, un nucleo familiare, una coppia di anziani e un insegnante delle scuole medie. In più, c’è il micronido Abibò e ci sono tre appartamenti gestiti dalla Cooperativa Varietà che si occupa di salute mentale. Un mix di persone, di storie, di esigenze e di risorse che rappresentano la ricchezza di questo contesto di housing sociale. “Anche al Civico 7 la coabitazione sta andando bene – racconta Andrea – Alcuni residenti sono entrati da poco, dunque ci sono relazioni e contaminazioni che vogliamo e possiamo ancora coltivare. Su questo, mi viene in mente un piccolo episodio: qualche settimana fa dovevamo fare le etichette da posizionare alle porte del condominio, una mamma che porta il figlio al micronido e che lavora in una tipografia si è resa disponibile ad occuparsene e le ha stampate per tutti i condomini. Ecco un gesto molto semplice, ma che dice del potenziale di questo contesto”. Un contesto che non è “solo” una casa, ma è una piccola comunità, attenta ai giovani e alle fragilità.