Nella foto Mario ha il cappello da messicano in testa e il microfono in mano. Accanto a lui ci sono gli amici Riccardo, alla voce e alla pianola, e Dino, al sax. Stanno cantando alle Colonie Padane durante il pomeriggio in musica dedicato alle persone anziane, organizzato dalla Cooperativa Nazareth di Cremona.
L’iniziativa fa parte del nostro progetto “Anziani custodi di speranza”, supportato all’interno della co-progettazione tra Caritas Italiana e Intesa San Paolo con l’obiettivo di creare una rete solidale per la terza età sui territori diocesani. Mario ha 83 anni, ha lavorato per trent’anni come Vigile del Fuoco. E’ sposato e abita a Cremona, nella zona del teatro Ponchielli. Vive da solo perché la moglie da qualche mese è alla Casa di riposo di Stagno Lombardo. Lui la va a trovare tutti i giorni, due volte al giorno. Tifa Cremonese ed è spesso presente allo stadio. E’ entrato in contatto con la Cooperativa Nazareth su suggerimento dell’assistente sociale per un supporto rispetto al calcolo dell’Isee. Da quel momento, è uno dei protagonisti delle attività della cooperativa a favore degli anziani, comprese quelle del progetto “Anziani custodi di speranza”. Tra queste, la proposta di momenti aggregativi, realizzati o in programma. Dalla visita al Museo Diocesano per la Giornata dei nonni alla festa in musica al Centro anziani di Bagnara, dalla tombolata al Campeggio al pomeriggio nell’Azienda agricola Rigenera insieme ai bambini della scuola infanzia. “Mi piacciono questi momenti e do una mano ad organizzarli – racconta Mario – Sono occasioni importanti per stare insieme”.
Il progetto cremonese sulla terza età è entrato nel vivo a partire dal mese di agosto. Oltre alle animazioni dedicate agli anziani, tra le azioni in corso in collaborazione con la Cooperativa Nazareth, anche i laboratori di pet therapy alla nostra opera segno Isla de Burro. In due diverse occasioni sono coinvolti nell’attività con gli asini di Zanengo, gli anziani intercettati attraverso la rete del terzo settore e i minori stranieri non accompagnati, gli ospiti della Casa di Riposo La Pace e i loro familiari. Uno degli obiettivi del progetto infatti è lo scambio intergenerazionale, l’incontro tra generazioni diverse come stimolo per il benessere degli anziani e per la crescita relazionale della comunità. In cantiere, sempre insieme alla Cooperativa Nazareth, ci sono anche laboratori manuali e proposte esperienziali nelle parrocchie della Diocesi. “Insieme a Caritas – spiega Antinisca, educatrice di Nazareth – creiamo occasioni affinché queste persone, spesso sole e isolate, possano fare un passo che altrimenti faticherebbero a fare. Non è sempre facile coinvolgerli perché a volte ci sono rigidità, fragilità e insicurezze, ma il bisogno di avere contatti e di fare esperienze diverse è molto diffuso. Anzi, vogliamo sempre di più raggiungere anche gli anziani che non sono già in contatto con i servizi o con gli enti del terzo settore”.
La consegna domenicale dei pasti a domicilio, l’attivazione di un riferimento telefonico dedicato, l’affiancamento tecnologico per l’accesso ai servizi digitali e il raccordo con le assistenti familiari, le altre azioni in fase di progettazione o realizzazione all’interno del progetto, sono sicuramente un modo ulteriore per contrastare l’isolamento e la solitudine dei tanti anziani che vivono nella nostra Diocesi. A beneficio dell’intera comunità.