Quattro ragazzi, un pedagogista e cinque biciclette. Gli ingredienti del viaggio sulle due ruote dei ragazzi della Fattoria della Carità nell’ambito di “Pedalando Faticando”, il progetto che si pone l’obiettivo di far sperimentare il “momento presente” e provare una “vacanza lenta”. Un’esperienza di tredici giorni, da fine maggio a inizio giugno.
Quest’anno, i ragazzi che hanno risposto positivamente sono stati quattro: un italiano, un albanese, un egiziano, un gambiano e un kosovaro. Un mix di nazioni e culture per un unico viaggio verso sud. Da Cortetano (CR), con una sacca sotto la sella, una legata al manubrio e uno zaino hanno seguito la via Francigena per raggiungere Roma. “Vorrei vedere tanti posti nuovi”, esclama Anderson, uno dei ragazzi.
“Pedalando Faticando” è una scoperta giorno per giorno. “Ho molta paura quando non sono sicuro dove dormiremo. Ma mi piace sentire le storie delle persone che incontriamo”, racconta Mohamed. “Sono triste quando vedo le salite perché penso di non farcela, ma poi ci riesco e sono felice”, aggiunge Abdel. Ogni componente del gruppo con un compito preciso: cercare il riparo per la notte, trovare i supermercati per i pasti, guidare il gruppo sulla strada, svegliare gli altri la mattina. Dare dei ruoli permette ai ragazzi di progettare piccole azioni. “Si trasformano da spettatori a protagonisti e da turisti a viandanti”, dice Mattia, accompagnatore e pedagogista Caritas.
“Sarà una giornata buona se staremo insieme e nessuno si farà male”, dice Ardian. Durante la giornata, due momenti dedicati alla riflessione e all’ascolto reciproco. Così, il viaggio in bicicletta diventa “il modo per ri-significare la propria vita”, conclude Mattia.