Digitalizzazione, scambio di informazioni fra centri d’ascolto, nuove modalità di distribuzione e personalizzazione degli aiuti sono alcune delle caratteristiche di un progetto innovativo anche nella valutazione dell’impatto.


E’ un progetto innovativo e capace di mettere in connessione lotta alla povertà alimentare e abitativa quello sostenuto dal Fondo Povertà della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, grazie a uno stanziamento complessivo da 136 mila euro. Le due Caritas Diocesane di Cremona e di Crema sono infatti impegnate in Comunità che si prendono cura, un progetto a due fronti che mentre a Cremona e nel Casalasco sperimenta un inedito piano operativo per il sostegno alimentare (da realizzare anche con l’aiuto di realtà della produzione e del commercio locali), a Crema mira a rafforzare il Patto Generativo già avviato con alcune specifiche attività dedicate al tema dell’abitare. Con questo nuovo progetto, l’impegno delle due Caritas sui territori verrà portato avanti con un maggior lavoro di rete e di condivisione dell’andamento e degli esiti degli interventi di aiuto.

Le Caritas intensificheranno quindi la comunicazione e la condivisione di informazioni anche attraverso strumenti digitali, avvieranno percorsi di sensibilizzazione e formazione delle comunità locali per favorire una collettiva presa in carico delle povertà, in rapida crescita dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Ciò avverrà principalmente con un forte coinvolgimento dei Centri di ascolto parrocchiali – fondamentali “antenne” sui territori per intercettare casi di singoli cittadini o di nuclei familiari in difficoltà – in rete coi servizi sociali e con il privato sociale. Un approccio più sistemico che punta ad evitare la frammentazione e la sovrapposizione degli aiuti, introducendo un modello di intervento utilizzabile in futuro per azioni non esclusivamente legate alla risposta ai bisogni primari. I risultati attesi vanno da un migliore coordinamento del welfare territoriale per il sostegno alimentare e il sostegno alla casa, fino alla razionalizzazione e alla personalizzazione della distribuzione degli aiuti, e alla vicendevole contaminazione di buone prassi. Inoltre saranno sperimentate diverse modalità di distribuzione degli aiuti alimentari (empori solidali, buoni acquisto, pacchi alimentari) per arrivare a una personalizzazione degli aiuti che tenga in considerazione sia i prodotti disponibili, sia la composizione, la salute e le abitudini dei nuclei a cui sono destinati.

“Con questo progetto vogliamo arrivare ad un nuovo piano operativo per il sostegno alimentare di chi è in difficoltà economica o lavorativa – spiega don Pier Codazzi, referente del progetto sul fronte cremonese per Caritas -. Tanto si sta già facendo sul nostro territorio grazie alle molte realtà che da tempo si occupano di povertà alimentare, ma è necessario rafforzare il coordinamento tra questi soggetti, coinvolgendo anche gli enti pubblici e i commercianti.

Ed è questo un nostro obiettivo. Nel nuovo piano operativo coinvolgeremo e formeremo volontari per l’ascolto e la valutazione delle criticità e incentiveremo l’uso di strumenti informatici e digitali. Fondamentale, innanzitutto, va ribadito, è fare rete: scambiarsi informazioni tra centri di ascolto, parrocchie, associazioni, servizi sociali e negozi e supermercati, è imprescindibile per un aiuto efficace, coordinato e senza sprechi”.

“Con questo progetto – spiega Claudio Dagheti, referente cremasco del progetto per Caritas – vogliamo in primis rinforzare e potenziare lo strumento dei patti generativi da anni in uso nel territorio cremasco. Tale progetto individualizzato si fonda sulla rete (pubblica e privata, formale e informale) che ruota attorno al nucleo in difficoltà. Gli aiuti che verranno erogati ai nuclei, oltre al percorso di accompagnamento, saranno sostegni alimentari oppure per utenze ma anche mediazione abitativa (con proprietari) finalizzata ad evitare lo sfratto. Si potranno prevedere anche percorsi di inserimento lavorativo così da liberare le persone dalla povertà temporanea che stanno vivendo. Non dimentichiamo, però, gli ultimi degli ultimi: grazie, infatti, al progetto sostenuto da Fondazione Comunitaria potremo anche sperimentare un centro diurno per senza dimora che andrà ad affiancarsi alla mensa e al Rifugio San Martino, dormitorio per l’emergenza freddo. Un ulteriore valore aggiunto di questa progettualità è sicuramente la rete. Realtà della pubblica amministrazione (Comune di Crema come capofila del distretto e Comunità Sociale Cremasca) e realtà del terzo settore (ACLI, Coop Bessimo, Papa Giovanni XXIII, ecc..) si sono riconosciuti, insieme alla Caritas diocesana, in questa importante progettualità”.

“Un elemento innovativo di questo percorso – spiega Cesare Macconi, presidente di Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona -, è rappresentato nella più articolata modalità di monitoraggio dell’andamento degli esiti e delle ricadute del progetto che il Fondo povertà sostiene. La restituzione, infatti, non prevederà solo il rendiconto economico ordinario, ma comprenderà a medio termine e al termine del progetto, fra un anno e mezzo, un’analisi dettagliata dell’impatto sociale delle azioni avviate. Già da ora è possibile sostenere il Fondo povertà (informazioni sul sito www.fondazioneprovcremona.it), ma con il nuovo anno verrà lanciata anche una campagna ad hoc che mira a coinvolgere tutta la cittadinanza nelle donazioni”.

La prima base del Fondo Povertà, aveva visto un iniziale stanziamento da parte di Fondazione Cariplo e della Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, per poi crescere raccogliendo le adesioni di Provincia di Cremona e Associazione Uniti per la Provincia di Cremona, Caritas Crema, Caritas Cremona, CSV Lombardia Sud, Comunità Sociale Cremasca, Comune di Crema, ConfCooperative, Associazione Industriali Cremona, Consorzio Solco, Cooperativa Cosper, Doniamo Energia, Fondazione Banca Popolare di Cremona, Acli Cremona e Comune di Cremona.

La compagine di aderenti è però sempre aperta a nuove adesioni, così come è aperta la possibilità di donazioni da parte dei singoli cittadini: una campagna più estesa per le donazioni verrà avviata all’inizio del prossimo anno per un coinvolgimento sempre maggiore di tutta la cittadinanza. Maggiori informazioni per chi volesse dare il proprio contributo e sostenere il fondo sono disponibili sul sito www.fondazioneprovcremona.it.