Il 16 novembre al Centro pastorale diocesano il convegno degli operatori della carità con la riflessione di don Elio Culpo e le testimonianze delle associazioni Il Girasole di Cremona e Dormitorio San Vincenzo De Paoli di Brescia

La carità, come quella “premura di Dio” a favorire la condizione umana, sia nella dimensione materiale sia nella ricerca di una spiritualità, è un’azione che nasce dalla preghiera e dalla consapevolezza di essere “poveri alla maniera di Gesù”. Ovvero quella condizione di fraternità, di condivisione di essere per i poveri con i poveri nella ricerca dell’essenzialità, cioè una dignità da riscattare. È un messaggio forte quello emerso dal convegno organizzato da Caritas Cremonese per tutti gli operatori del settore nella mattinata di sabato 16 novembre al Centro pastorale diocesano di Cremona a conclusione della Settimana della carità.

“Il messaggio di Papa Francesco per l’ottava Giornata mondiale dei poveri è molto particolare – ha detto don Pierluigi Codazzi, direttore della Caritas diocesana, nei saluti iniziali –. È importante riconoscere all’indigente non soltanto di avere dei bisogni materiali, ma anche una propria spiritualità che viene accolta da Dio”.

La mattinata si è aperta con una meditazione curata dal biblista don Elio Culpo, fondatore della comunità Piccola Betania alla Badia, a Bozzolo, cui sono seguite le testimonianze dell’associazione di famiglie affidatarie Il Girasole di Cremona sull’esperienza dell’affido culturale e dell’Associazione Dormitorio San Vincenzo De Paoli di Brescia in merito all’esperienza con la quotidianità dei senza dimora e dei pellegrinaggi a Lourdes.

Attraverso un approfondimento sul piano biblico, don Culpo ha delineato i punti salienti della carità e della povertà nella prospettiva cristiana. Il bisognoso è “colui che nell’essenzialità di mezzi si affida alle mani di Dio e al suo orizzonte di salvezza”. Poiché il Figlio di Dio incarnato si è fatto a sua volta povero come “risposta salvifica” a questa realtà umana. Ecco allora una nuova presa di consapevolezza sulla povertà. “Ogni azione di carità – ha spiegato il sacerdote – nasce da una coscienza dell’essere non solo per il bisognoso, ma con lui. E, per quanto è possibile, devo provocare l’altro sulla propria dignità, dal momento che il Signore rimprovera comunque il pigro o chi non si impegna”. Il tema dell’annuncio attraverso la carità è dunque molto delicato: “Dare il pezzo di pane esprime certo l’urgenza e va fatto; ma la salvezza passa anche attraverso il riuscire a comunicare la crescita di una dignità; e chi se lo porta dentro sperimenta il regno di Dio”. Questa visione dell’essere poveri, come l’atteggiamento di fiducia in Dio, “non ha distinzioni né di clero né di laicato”, ha precisato il sacerdote ricordando il patrono sant’Omobono, “il cui segreto era questa stretta relazione tra preghiera, cioè comunione con Dio, e attenzione ai poveri”.

Francesca Poli, volontaria dell’associazione di famiglie affidatarie “Il Girasole” ha spiegato l’affido culturale, introducendo le esperienze di vita di Martina Fregoni e Lara Carlomagno, che hanno partecipato all’abbinamento famiglia risorsa-destinataria per la fruizione di proposte culturali condivise. “È stata un’esperienza molto semplice, ma nello stesso tempo molto potente – ha affermato Francesca Poli –. Abbiamo avuto la possibilità di uscire dal quotidiano e ricavare un momento per noi come famiglia, ma soprattutto di coltivare l’apertura e la condivisione con gli altri”.

“II nostro obiettivo è prenderci cura e accompagnare le persone, per tutti i bisogni che possono manifestare – ha spiegato l’educatore Giuseppe Romanini nel presentare l’attività dell’Associazione Dormitorio –. In questo modo cerchiamo di promuovere lo sviluppo integrale delle persone“. Negli anni l’associazione ha promosso alcuni pellegrinaggi a Lourdes e Assisi con la volontà di considerare la spiritualità come uno dei fondamentali aspetti della vita della persona. “Questo è stato molto apprezzato dai nostri ospiti, anche in un approccio interreligioso, consapevoli che il bisogno spirituale possa essere fondamentale nella crescita dello sviluppo di ciascuno”.

La registrazione delle Testimonianze sul sito della Diocesi di Cremona.