Venti testimonianze, oltre quindicimila euro di kit di abbigliamento, cinquecento colombe pasquali. Sono i dati delle iniziative quaresimali 2024 dal titolo “Dare Speranza alla Giustizia” con focus sul carcere di Cremona. A partire dalla consegna delle colombe avvenuta presso la Casa Circondariale e dal protocollo d’intesa per la promozione di lavori di pubblica utilità da parte dei detenuti, sottoscritto da Caritas e carcere, abbiamo parlato con Suor Mariagrazia di Servizi per l’Accoglienza per un resoconto complessivo della attività che hanno accompagnato il cammino verso la Pasqua 2024, coinvolgendo tante realtà parrocchiali della nostra Diocesi.
Quante testimonianze sono state realizzate da Caritas nel periodo della Quaresima per conoscere, promuovere e sostenere l’attività a favore delle persone in carcere?
Gli incontri, tenuti dai cappellani e dagli operatori della Caritas cremonese che svolgono servizio in carcere, richiesti sono stati una ventina. Alcuni sono già stati fatti, altri verranno effettuati nei prossimi mesi. Le testimonianze hanno raggiunto principalmente gruppi di adulti delle Parrocchie della città o delle zone limitrofe, ma hanno coinvolto anche adolescenti e ragazzi delle medie durante la consegna delle colombe pasquali. Le persone che hanno ascoltato le testimonianze hanno potuto avvicinarsi un po’ di più a questa realtà. Il messaggio che abbiamo cercato di trasmettere è che al di là di ciò che una persona può avere commesso, non possono venire meno rispetto, attenzione, cura e bene della persona.
Com’è andata invece la raccolta fondi per i kit di abbigliamento?
Molto bene. Ad oggi, sono stati raccolti 15.000 euro, ma mancano altre parrocchie e unità pastorali che consegneranno le donazioni nei prossimi giorni. Questi soldi sono serviti e serviranno per confezionare, con la collaborazione della Cooperativa sociale Gruppo Gamma che coinvolge persone con fragilità psichiche, kit di abbigliamento composti da giacca, intimo, magliette, pantaloni, felpe, salviette, ciabatte e scarpe, da consegnare ai detenuti che non hanno capi con cui vestirsi e che fanno richiesta.
Ci sono altre iniziative nelle quali è stata coinvolta Caritas durante la Quaresima 2024?
Altre iniziative importanti che ci hanno aiutato a diffondere il messaggio di Speranza e Giustizia sono state:
- la presenza di don Roberto Musa, cappellano del Carcere, e di Rossella Padula, direttrice del Carcere, a Chiesa di Casa, programma della Diocesi di Cremona (guarda qui);
- l’articolo del Consorzio Solco relativo alla nostra collaborazione con la coop. Gruppo Gamma per il confezionamento dei kit dell’abbigliamento (leggi qui);
- la preparazione di una stazione della via crucis per una parrocchia cittadina;
- la testimonianza di don Graziano Ghisolfi, cappellano del carcere, sul piazzale del carcere durante la via Crucis cittadina dei giovani e adolescenti di domenica 24 marzo;
- l’incontro organizzato dalla parrocchia di Soresina durante i quaresimali con don Marco Pozza, cappellano del Carcere di Padova (leggi qui).
Dunque, risultati positivi. E ora come proseguirà l’attività di Caritas in Carcere?
Il Vescovo Antonio nel messaggio scriveva: “Per generare speranza, occorre innanzitutto illuminare bene la realtà e liberarla da facili pregiudizi”. Ci sembra di poter affermare che il tema della giustizia abbia suscitato interesse e voglia di approfondire l’argomento e la questione, cercando di andare oltre l’immaginario comune e il pregiudizio che spesso c’è verso quella realtà. Il nostro grazie va a tutte le parrocchie, le unità pastorali, i gruppi e i singoli che hanno aderito con grande generosità al progetto della quaresima di Carità. Il contributo di ciascuno è prezioso per l’aiuto e il sostegno delle persone detenute. Un grazie anche a chi sostiene le persone detenute, i volontari e gli operatori del carcere con la preghiera.
La Quaresima è stata l’occasione per far conoscere la realtà e l’attività dei Cappellani e degli operatori Caritas. Ora, l’attività proseguirà in modo ordinario, con alcune novità. In collaborazione con gli operatori del Carcere e i cappellani, individueremo e accoglieremo detenuti che, grazie al Protocollo D’Intesa per la promozione di lavori di pubblica utilità, avranno la possibilità di svolgere attività nelle strutture della nostra Caritas. Inoltre, approfondiremo la tematica delle pene alternative al carcere (Lavori di Pubblica Utilità – LPU, Messa alla Prova – MAP), con l’obiettivo di stipulare una convenzione con il tribunale di Cremona per i LPU e le MAP.
Nelle prossime settimane, precisamente sabato 11 maggio, promuoveremo un convegno di approfondimento in collaborazione con la Cappellania del Carcere, vuole essere un modo per continuare ad approfondire la tematica e coinvolgere delle comunità.