Non si ferma la nostra Carità e Lavoro, cooperativa di tipo B nata nel 2003, che si occupa per conto di Caritas cremonese di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. La sua attività continua, nonostante le difficoltà legate al post-pandemia, anche grazie ad un prezioso contributo recentemente riconosciuto da Fondazione Cariplo.
Innazitutto, la raccolta di indumenti usati. Nonostante il rallentamento del mercato degli abiti di seconda mano, la cooperativa Carità e Lavoro ha proseguito questa sua attività. Ciò ha permesso, in un periodo intenso per il conferimento di capi, di evitare l’accumulo di abiti negli appositi contenitori e di continuare il recupero di materiale che altrimenti verrebbe incenerito.
Altra risultato importante, ottenuto anche grazie al finanziamento di Fondazione Cariplo, è quello del mantenimento del livello di inserimento lavorativo per persone provenienti dalle comunità di recupero gestite nell’ambito di Caritas Cremonese. Un obiettivo non scontato in un periodo in cui le attività produttive si sono fermate o hanno rallentato. Uomini e donne in situazioni di svantaggio sono state comunque impiegate, ad esempio, per attività di pulizia e riordino delle strutture di Caritas e per la logistica, in particolare la raccolta e distribuzione di generi alimentari e di prima necessità.
Non si è fermata neppure la lavanderia di Carità e Lavoro, che si occupa della raccolta, del lavaggio e della stiratura di lenzuola e asciugamani provenienti dalle strutture Caritas. Ogni settimana ha continuato a gestire centinaia di capi, garantendo così, anche in questo caso, il proseguimento degli inserimenti lavorativi.
Il contributo di Fondazione Cariplo ha consentito anche di proseguire nell’attività di piccola manutenzione e montaggio e smontaggio mobili all’interno di progetti di autonomia abitativa, sempre garantendo lavoro a soggetti fragili.
“In un periodo complesso per le nostre attività – è il commento di Cristiano Beltrami, responsabile di Carità e Lavoro – siamo riusciti, anche grazie all’aiuto ricevuto dalla Fondazione Cariplo, a dare lavoro a persone che altrimenti non sarebbero riusciti, specie in quel momento, ad inserirsi nel mercato. In circa 20 anni, abbiamo avviato al lavoro almeno 100 persone. La pandemia e il post-pandemia non hanno compromesso questo nostro importante risultato”.
E non finisce qui. Passato il periodo più duro dell’emergenza, la cooperativa Carità e Lavoro guarda a nuovi sviluppi nell’ambito del turismo e della ristorazione. In sinergia con la Diocesi di Cremona e con il futuro Museo Diocesano, la sfida è quella di aprire e gestire una caffetteria, tavola calda e Bed&Breakfast in centro storico. Sempre con un’attenzione particolare alla valorizzazione delle fragilità.