Nella Giornata mondiale dei poveri e nella Festività patronale di S. Omobono, in occasione dei 50 anni della Caritas Cremonese, abbiamo inaugurato la nostra nuova opera segno “Casa San Facio”. Presenti il vescovo Antonio Napolioni, il sindaco Gianluca Galimberti e le autorità civili e militari, il Cavaliere Giovanni Arvedi, Cesare Macconi e Renzo Rebecchi per Fondazione comunitaria e Fondazio Cariplo. Casa San Facio è una residenza universitaria e di housing sociale, realizzata in via Martiri di Sclemo 5, a Cremona, grazie al decisivo contributo della Fondazione Arvedi-Buschini e con il sostegno della Fondazione Cariplo.

“È bello che questa inaugurazione si tenga sulla strada – ha commentato il Vescovo Napolioni perchè è segno di una Chiesa in cammino. Ci dice che questa comunità e questa città hanno un futuro se ci prendiamo cura dei giovani. Credo che la parola chiave sia ‘casa’, casa comune da rendere vivibile. Non basta, infatti, la cura dell’aria o dell’acqua, occorre curare la fraternità”.

“Papa Francesco, proprio in occasione della Giornata dei poveri, ci ha detto: ‘Ripartite dagli ultimi, ripartite dal Vangelo e siate creativi’ – è la dichiarazione del nostro direttore don Pier Codazzi Casa San Facio è esempio concreto della creatività e della novità nella risposta ad un bisogno con lo sguardo sul futuro. Dei giovani e della città”. “Grazie alla Fondazione Arvedi Buschini che ha sostenuto il progetto, grazie alla Fondazione Cariplo che ha contribuito ai mobili, grazie agli operatori Caritas, ai volontari e ai lavoratori che hanno partecipato a questo cantiere che sembrava infinito. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato”, ha aggiunto don Codazzi.

All’inaugurazione sono intervenuti anche alcuni universitari residenti: “Più che appartamenti per studenti – hanno detto – questa è una comunità che ci sprona ad ampliare gli orizzonti, a conoscere persone. Siamo sicuri che diventerà una famiglia”.

Casa San Facio

“Casa San Facio” nasce a Cremona con la ristrutturazione della struttura residenziale diocesana di via Martiri di Sclemo, che ha portato alla realizzazione di 9 nuovi appartamenti (fino a 24 posti letto) interamente dedicati all’housing. Gli alloggi sono posti in affitto per studenti universitari fuori sede. Nel suo primo anno di vita il condominio accoglie già 18 giovani provenienti da tutto il mondo.

Il progetto, promosso e sostenuto dalla Diocesi di Cremona attraverso l’impegno di Caritas Cremonese, realizzato grazie al decisivo contributo della Fondazione Arvedi Buschini e con il sostegno della Fondazione Cariplo, si pone l’obiettivo specifico di ospitare questi ragazzi in formazione, ma si inserisce in una più ampia riflessione circa l’urgente bisogno legato al tema dell’abitare: bisogno che il territorio, in questi anni, sta sempre più facendo emergere.

I lavori di recupero totale hanno trasformato la palazzina di via Martiri di Sclemo 5, passata dall’essere un edificio in pessime condizioni a condominio rinnovato secondo i più moderni criteri di efficienza energetica, con pannelli fotovoltaici e cappotto di isolamento termico, orientando l’attenzione ad un utilizzo intelligente e sostenibile delle risorse.
Gli appartamenti sono stati pensati con l’ingresso diretto sulla cucina/salotto, luogo di vita comune, per favorire l’incontro conviviale tra i coinquilini nei momenti della giornata non dedicati allo studio. Il condominio dispone inoltre di ampi ambienti condivisi pensati per la socializzazione e per lo studio.
Il condominio condivide infine il giardino con gli appartamenti di via Martiri di Sclemo 7, anch’essi coinvolti nel progetto di ristrutturazione totale e che saranno invece dedicati a forme di affitto calmierato o a contratto sociale per nuclei o individui in situazione momentanea di bisogno. Una forma permeabile che vuole essere apertura all’esperienza dell’incontro.

Per questo Caritas mette a disposizione un educatore a sostegno del percorso di vita di
questi studenti, quale punto di riferimento per l’inserimento nella vita della città e per una positiva gestione delle varie problematicità che la vita universitaria fuori sede può comportare.
Nell’approcciarsi all’accoglienza degli studenti Caritas Cremonese ha scelto di non agire in modo isolato e autoreferenziale, collaborando e confrontandosi invece con le Università e con altre realtà (ecclesiali e non) che sul territorio si occupano di questa stessa fascia di popolazione in nuovo e rapido aumento. Il lavoro preparatorio svolto nella primavera e nell’estate, in fase di progettazione del servizio, continuerà quindi anche nei prossimi mesi, per una risposta coordinata che sappia guardare sempre più alla complessità della vita delle persone